mercoledì 5 agosto 2009
lunedì 29 giugno 2009
BATTAGLIA DI SAN MARTINO E SOLFERINO 24 GIUGNO 1859
BATTAGLIA DI SAN MARTINO E SOLFERINO 27/28 GIUGNO 2009
(SECONDA GUERRA DI INDIPENDENZA ITALIANA)
L'ANTEFATTO
Dopo la sconfitta di Magenta,che aveva aperto le porte della Lombardia all'esercito franco-piemontese,il feldmaresciallo Ferencz Gyulai,a capo dell'esercito austriaco,decise di ritirare le proprie truppe sulla sponda sinistra del fiume mincio,all'interno del cosiddetto "Quadrilatero"(costituite dalle fortezze di Verona,Mantova,Peschiera e Legnago),ricalcando cosi' la vincente strategia applicata durante la prima guerra di indipendenza dal suo predecessore Radetzky.
A Vienna,intanto,l'opinione pubblica era sempre più indignata per l'andamento del conflitto e per la conduzione di Gyulai che,dopo essere arrivato a pochi chilometri da Torino,aveva dovuto abbandonare l'intera Lombardia.
Dopo l'arrivo dell'armata francese,l'esercito austriaco aveva collezionato una serie di sconfitte,nonostante la notevole superiorità numerica,la migliore conoscenza del terreno e la maggiore facilità di approvvigionamento.
Incalzato dal diffuso malcontento popolare,Francesco Giuseppe,scese in italia per assumere personalmente il comando delle operazioni militari e,valutata l'impostazione difensiva di Gyulai non confacente al prestigio dell'esercito asburgico,decise improvvisamente di prendere l'iniziativa,confortato dal parere del proprio stato maggiore.
Francesco Giuseppe,Napoleone III,Vittorio Emanuele II
LA VIGILIA
La mattina del 23 giugno,l'imperatore austriaco diede ordine alle proprie truppe di puntare ad occidente,riguadagnando la riva destra del Mincio e tornando cosi' ad occupare le posizioni abbandonate pochi giorni prima.
Tale manovra puntava ad attestare l'esercito asburgico sulle colline moreniche poste a sud del lago di Garda e,da tale posizione dominante la pianura,sferrare un attacco all'esercito franco-piemontese,sfruttando altresi' il disordine in cui questo si sarebbe trovato nell'attraversare il Chiese,i cui ponti erano stati distrutti per ordine di gyulai,nel corso della ritirata.
Contrariamente alle supposizioni degli austriaci,grazie all'efficienza del genio francese,il grosso dell'esercito franco-piemontese aveva attraversato il Chiese già nella giornata del 22 giugno e si preparava ad avanzare speditamente verso il Mincio,confortato dai rapporti degli esploratori che,nei giorni precedenti,avevano verificato il ripiegamento del nemico e nella convinzione che la battaglia si sarebbe svolta sulle sponde di quel fiume,come appariva logico e tatticamente favorevole per gli austriaci.
Alle prime ore del 23 giugno,Napoleone III e Vittorio Emanuele II si erano incontrati sulle alture presso Lonato per discutere di un dispaccio inviato dall'imperatrice Eugenia che recava inquietanti notizie circa forti movimenti di truppe prussiane sul Reno.
La lettera conteneva un pressante invito alla rapida conclusione della campagna d'Italia,affinchè l'esercito francese potesse ritornare in patria per difenderne i confini.
Dopo un breve colloquio riservato,i sovrani tornarono ai rispettivi quartier generali.
l'imperatore francese e il suo stato maggiore
I numerosi avvistamenti reciproci, e gli scontri delle pattuglie in ricognizione,avvenuti in tutta la giornata e fino alle ultime luci del 23 giugno,convinsero gli austriaci di aver intercettato le prime avanguardie franco-piemontesi e gli stessi d'aver preso contatto con l'attardata retroguardia austriaca,com'era già accaduto a Melegnano.
Cosi' non era:i due eserciti si trovavano infatti schierati frontalmente su due linee parallele e vicinissime,estese da nord a sud per oltre 20 km,l'uno ignaro dell'altro.
LE BATTAGLIE
Secondo il piano prestabilito,all'alba del 24 giugno l'armata franco-piemontese mosse verso est,nell'intento di schierarsi lungo la sponda destra del Mincio.
Come prima tappa mattutina,l'esercito francese avrebbe dovuto occupare i villaggi di Solferino,Cavriana,Medole e Guidizzolo,rispettivamente con il I corpo d'armata del generale D'Hilliers,il II corpo del generale Mac Mahon,il III corpo del generale Canrobert ed il IV corpo del generale Niel,mentre alle quattro divisioni dell'esercito sardo era assegnato il compito di insediarsi a Pozzolengo.
Fatti pochi chilometri,inevitabilmente,le colonne franco-piemontesi vennero a contatto,una dopo l'altra,con le truppe austriache,fortemente attestate proprio a Solferino,Cavriana,Medole,Guidizzolo e Pozzolengo.
Nel giro di poche ore,dalle 4 alle 7 del mattino,divamparono numerosi e feroci combattimenti,producendo un impatto generale,caotico e violentissimo che si protrasse per oltre 18 ore.
La totale assenza di preordinati piani di battaglia,il sostanziale equilibrio di forze e la feroce determinazione alla vittoria di entrambi gli schieramenti,furono le principali cause dell'enorme carneficina verificatesi.
Raggrupperemo la moltitudine di scontri nelle battaglie di Medole,Solferino e San Martino,che rappresentarono,rispettivamente,il settore sud,centrale e nord dell'esteso fronte sul quale si combattè la grande battaglia.
battaglia di Medole:
I combattimenti del 24 Giugno 1859 iniziarono a Medole,nel settore sud del fronte,intorno alle 4 del mattino.
Durante la marcia di trasferimento che doveva condurlo a Guidizzolo,passando per l'abitato di Medole,il IV corpo d'armata francese si scontrò con un reggimento avanzato della I armata austriaca.
Il generale Niel decise di dare immediatamente battaglia e,dimostrando una visione strategico-tattica non comune,schierò le sue forze sul confine est del territorio di Medole,cosi' impedendo ai tre corpi d'armata austriaci,presenti a Guidizzolo,di dare manforte ai commilitoni della II armata,attestata sulle alture di Solferino e duramente attaccata dalle colonne francesi dei generali D'Hilliers e Mac Mahon.
il generale Niel a medole
Le truppe di Niel,nonostante fossero numericamente inferiori e schierate su una linea di oltre 5 km.riuscirono a contenere i continui assalti del nemico con un abile alternarsi di azioni di difesae parziali contrattacchi nei punti nevralgici di Crocevia,Quagliara,Casa Nuova,Baite e Rebecco.
i francesi entrano a Medole
I combattimenti,che si protrassero èer 15 ore fino alla generale ritirata austriaca,causarono 14.279 perdite tra i contrapposti schieramenti.
battaglia di Solferino:
Intorno alle 4.30 del mattino le avanguardie del I corpo d'armata francese,comandato dal maresciallo Baraguay D'Hilliers,presero contatto con le truppe austriache del V corpo,guidato dal feldmaresciallo Stadion,nei pressi di Grole in territorio di Castiglione dello Stiviere.
maresciallo Baraguay D'Hilliers
maresciallo Baraguay D'Hilliers
Mezz'ora dopo il II corpo francese,comandato dal maresciallo Patrice de Mac Mahon,incontrava reparti austroungarici,posti a difesa del borgo di Cà Morino,nel territorio di Medole
Le truppe austriache,attestate sulle alture moreniche e forti di tre corpi d'armata posizionati a Solferino,Cavriana e Volta Mantovana,resistettero lungamente al combinato assalto del I e del II corpo francese,tanto da costringere Napoleone III ad impegnare in battaglia la Guardia Imperiale.
Strappata Solferino al V corpo d'armata di Stadion nel primo pomeriggio,lo schieramento francese prosegui' per conquistare Cavriana,dove incontrò una resistenza altrettanto tenace,operata dal I corpo austriaco del feldmaresciallo Clam-Gallas.
Napoleone III dirige una carica a Solferino
Napoleone III dirige una carica a Solferino
L'entrata in combattimento di forze fresche,verso le ore 15,costituite dal III corpo francese del generale Canrobert,consenti' di occupare Cavriana poco prima delle 18.
battaglia di San Martino:
Il primo reparto sardo a prendere contatto con gli austriaci fu la 29° compagnia bersaglieri guidata dal giovane tenente colonnello Raffaele Cadorna,che precedeva l'avanguardia della 5° divisione Cucchiari,diretta a Pozzolengo.
Si trattò della scintilla che diede inizio,alle 7 del mattino,ad un lungo e sanguinoso scontro per il controllo di pozzolengo,combattuto principalmente nelle località di San Martino e Madonna della Scoperta.
i piemontesi assaltano la collina a san martino
La formazione austriaca,in netta inferiorità numerica,era bene schierata su posizioni dominanti e allertata dal rombo delle artiglierie che da oltre due ore duellavano a Solferino.
il feldmaresciallo Benedeck guidò i suoi uomini con grande abilità,riuscendo a mantenere saldamente le posizioni fino a tarda sera,quando le armate austroungariche in ritirata da Solferino,Cavriana,Guidizzolo e Volta Mantovana,si erano ormai messe al sicuro passando il Mincio.
DOPO LA BATTAGLIA
Fu la più grande battaglia dopo quella di Lipsia del 1813,avendovi preso parte complessivamente più di 230.000 effettivi.
Viene ricordata in Italia per essere il primo concreto passo verso l'unità nazionale italiana e in tutto il mondo per aver ispirato ad Henry Dunant la creazione della croce rossa internazionale.
Gli austriaci persero 14.000 uomini uomini e 8000 vennero presi prigionieri,i franco-piemontesi 15000 e 2000 prigionieri;questa carneficina sembra aver indotto Napoleone III a firmare l'armistizio di Villafranca,concludendo di fatto la seconda guerra di indipendenza.
L'Austria fu costretta a cedere la Lombardia,eccetto Mantova,alla Francia,che come da accordi,la girò al regno di Sardegna.
IL MIO REGGIMENTO ALLA BATTAGLIA ORIGINALE
Il 100° reggimento fù uno dei protagonisti della battaglia:infatti essendo schierato con il I corpo d'armata comandato dal maresciallo Baraguay D'Hilliers prese parte sia all'iniziale attacco su Solferino che al successivo attacco su Cavriana,subendo la perdita della metà delle forze (fra morti,feriti e dispersi)con cui scese in campo.
LA RIEVOCAZIONE
La rievocazioni del centocinquantesimo della battaglia di Solferino e San Martino si e svolta nell'arco di due fine settimana(il 20/21 a Cavriana e il 27/28 a San Martino).
Sono state due belle rievocazioni in cui il mio gruppo storico(notevolmente ampliato nel numero di soldati)si è onorevolmente comportato bene sempre combattendo a fianco del gruppo "zuavi della guardia imperiale" di Magenta.
Il clou della manifestazione è stato senza dubbio la battaglia del 28 giugno in quel di San Martino,dove nonostante il poco spazio a disposizione,si è potuto fare delle belle manovre assieme agli zuavi e ai sempre più bravi cavalieri del gruppo Aosta cavalleria.
Molto piacevole è stata anche la serata di sabato 27 passata in compagnia del gruppo zuavi nell'accampamento francese sito in Solferino.
lunedì 22 giugno 2009
BATTAGLIA DI MAGENTA 4 GIUGNO 1859
BATTAGLIA DI MAGENTA 13/14 GIUGNO 2009
(SECONDA GUERRA DI INDIPENDENZA ITALIANA)
L'ANTEFATTO
Mentre il Generale Gyulaj(comandante in capo delle forze austro-ungariche)attende il grosso delle truppe franco-piemontesi intorno a Piacenza, Napoleone III lo trae in inganno oltrepassando il Po a Casale Monferrato e spostando velocemente l'armata dalla zona di Alessandria a quella di Novara per puntare verso Milano.
Solo dopo le sconfitte di Palestro e Vinzaglio il comando austro-ungarico si accorge del tranello e ordina che il grosso dell'esercito sia spostato,attraverso Vigevano e Abbiategrasso,dalla Lomellina a Magenta.
Gli austriaci retrocedono stabilendo cosi' una linea difensiva tra il Naviglio Grande e il Ticino;facendo saltare il grande ponte napoleonico di Boffalora sopra Ticino,tra Magenta e Trecate,che preò resiste ed il parte rimane transitabile.
Gli austriaci retrocedono stabilendo cosi' una linea difensiva tra il Naviglio Grande e il Ticino;facendo saltare il grande ponte napoleonico di Boffalora sopra Ticino,tra Magenta e Trecate,che preò resiste ed il parte rimane transitabile.
La notte tra il 2 ed il 3 giugno il genio francese,protetto dall'artiglieria,getta un ponte di barche di 180 metri di fronte a Turbigo:inizia cosi' il passaggio del IIcorpo d'armata che sostiene i primi scontri a Turbigo e Robecchetto.
PREPARATIVI E LE PRIME FASI DELLA BATTAGLIA
La mattina del 4 il generale Mc Mahon divide le sue truppe in due colonne dirigendo la seconda divisione guidata dal generale Espinasse verso Marcallo con Casone e la prima divisione di De La Mouttarouge verso Boffalora sopra Ticino.
Intanto le truppe austro-ungariche tardano ad arrivare ed il generale austriaco Clam-Gallas dispone le sue forze a triangolo con i vertici a Magenta,Marcallo e Boffalora.
Non appena Napoleone III sente tuonare il cannone,dal suo osservatorio nella torre di San Martino di Trecate,convinto che l'attacco di Mac Mahon sia in atto,ordina alle truppe in attesa presso il Ticino di muoversi verso i ponti del naviglio di Boffalora,Ponte Vecchio e Ponte Nuovo.
Gli austriaci fanno saltare i primi due;il ponte della dogana con quello della ferroviario,poco più a valle,rimangono cosi' l'unico passaggio per raggiungere la sponda sinistra del canale.
Ma Mc Mahon è fermo in attesa di coordinare i movimenti delle sue colonne e il III° corpo d'armata francese tarda a giungere da Novara sul campo di battaglia
entrata della guardia imperiale a magenta
comincia,intanto aarrivare da Abbiategrasso il grosso delle truppe austriache il cui ingresso in linea rende la situazione critica per i francesi a tal punto che a Vienna viene inviato un telegramma che annuncia una schiacciante vittoria.
Dopo accaniti combattimenti dall'esito incerto i francesi riescono a passare sul Ponte Nuovo solo quando gli austriaci,minacciati sul fianco destro da Mc Mahon he ha risposto all'attacco a Boffalora,si ritirano attestandosi a Magenta.
nei combattimenti cade il generale francese Cler.
L'ULTIMO ATTACCO
La battaglia divampa anche attorno alla stazione ferroviaria di Magenta;gli austriaci si ritirano nelle abitazioni civili sperando di difendere il territorio metro a metro.
combattimento per le vie di magenta
Il generale Espinasse viene colpito nei pressi di casa Giacobbe,ma la sua colonna e quella di Mc Mahon,con una manovra "a tenaglia",attaccano il nemico trincerato nella cittadina.
Verso sera i bersaglieri della divisione del generale Fanti giungono a coprire il lato sinistro degli alleati.
Gyulaj decide di optare per la ritirata momentanea meditando su un contrattacco che non avverrà.
Alla sera del 4 giugno,dopo la vittoriosa battaglia,l'imperatore Napoleone III nomina Mc Mahon Maresciallo di Francia e duca di Magenta.
l'8 giugno gli alleati con Vittorio Emanuele II e l'imperatore francese entrano vincitori in Milano,sfilando sotto l'arco della pace in corso sempione
IL MIO REGGIMENTO ALLA BATTAGLIA ORIGINALE
Il 100° reggimento di ligna francese anche a Magenta non fu presente perchè,essendo inquadrata nel 1° corpo d'armata del maresciallo Baraguay D'Hilliers,si trovava ancora nella zona di Lumellogno.
LA RIEVOCAZIONE
La rievocazione si è svolta nelle due giornate del 13/14 giugno....nonostante il grande caldo la battaglia è stata coinvolgente,dovuto sia al numero delle persone presenti(all'incirca 400)sia al luogo dove si è svolta(un campo poco fuori Magenta dove però non c'era niente di moderno che poteva rovinare il paesaggio).
noi del centesimo eravamo schierati nell'armè francoise assieme agli zuavi di Magenta e al gruppo zuavi di Strasburgo.....davanti ci siamo trovati gli amici Kaiserjager della Rep.Ceka...tutti ragazzi che conoscevamo e di cui ci fidiamo....
Ci siamo comportati molto bene,riuscendo anche a fare delle belle manovre sul campo alternandoci nel fuoco agli zuavi.....insomma nonostante tutto e stato molto bello.....
Un doveroso ringraziamento alle cantiniere degli zuavi di Magenta....senza il loro apporto di acqua e zuccherini durante la battaglia non so quanti di noi sarebbero arrivati finno alla fine visto,come ho già detto,il caldo asfissiante di quel giorno....
mercoledì 17 giugno 2009
BATTAGLIA DI PALESTRO 31 MAGGIO 2009
BATTAGLIA DI PALESTRO 31 MAGGIO 1859
(SECONDA GUERRA D'INDIPENDENZA ITALIANA)
L'ANTEFATTO
Dopo la battaglia di Montebello del 20 maggio,l'esercito franco-piemontese si spostava verso novara,intento a raggiungere la capitale della lombrardia,Milano.
Parte dell'armata piemontese avanzò verso Robbio per coprire il fianco destro degli alleati e proseguire nelle operaziomi di conquista.
feldmaresciallo Zobel /re Vittorio Emanuele 2
LA BATTAGLIA
La mattina del 30 maggio i piemontesi attraversarono il fiume Sesia e dopo duri combattimenti, furono in grado di prendere e mantenere il controllo delle città di Palestro,Confienza e Vinzaglio.
Il giorno successivo,per testare le vere intenzioni del nemico,il feldmaresciallo Fredrick Zobel ordinò di attaccare Palestro con due delle proprie divisioni di fanteria.
La 4° divisione del generale Cialdini venne posizionata tra Palestro e la strada che conduceva verso Robbio,con il 10° reggimento di fanteria piemontese alla propria sinistra ed il 9° reggiemnto a difendere cascina san pietro e il 3°reggimento degli zuavi francesi sul fianco destro,posto su una grande isola del fiume detta Sesietta.
Anche il re di sardegna Vittorio Emanuele 2 era a Palestro e segui' la prima parte della battaglia dalla torre campanaria del paese.
Gli austriaci attaccarono dapprima la linea di fronte a palestro per essere respinti subito verso Robbio,ma anche cascina san pietro si trovava sotto duri attacchi dalle linee provenienti da Rosasco.
La situazione venne risolta dal disperato e travolgente assalto del 3° reggimento zuavi guidato dal colonnello Chabron che attaccarono il fianco sinistro dello schieramento austriaco,dopo aver guadato il canale della casina,nella postazione dominata dalla brigata austriaca Szabò,composta dal 12° reggiemnto doi fanteria"arciduca Guglielmo",dal 7° battaglione ci cacciatori tirolesi e dalla 9°batteria a cavallo del 7°reggimento d'artiglieria.
attacco degli zuavi
Le posizioni man mano conquistate venivano immediatamente rinsaldate dall'accorrere di reparti di fanti e di bersaglieri sardi,personalmente guidati da Vittorio Emanuele,che si lanciarono nella mischia e giunsero appena in tempo per bloccare il contrattacco austriaco.
Anche le perdite austriache furono particolarmente pesanti,con morti,feriti e molti prigionieri,che dimezzarono la brigata Szabò.
Consolidata la testa di ponte franco-sarda oltre il ponte della Brida,il feldmaresciallo Zobel,pur in grande superiorità numerica,decise la ritirata verso Robbio,prima che i reparti francesi del generale Canrobert,minacciosamente portatisi sulla riva sinistra della Sesia,tagliassero in due tronconi il maldiposto schieramento austriaco
IL MIO REGGIMENTO ALLA BATTAGLIA ORIGINALE
Il 100°reggimento di ligna francese non fù presente alla battaglia di Palestro perchè era ancora in marcia di avvicinamento al fronte da Genova e quindi non potè prendere parte ne alla battaglia ne al successivo inseguiemento delle truppe austriache in ritirata.
LA RIEVOCAZIONE
debutto per il nuovo gruppo(di cui sono uno dei soci fondatori) "100°reggimento di ligna francese 1859".
Eravamo solo in tre,ma anche grazie all'aiuto prestatoci dal gruppo zuavi di magenta" abbiamo potuto addestrarci e unirci a loro per la battaglia
i gruppi storici schierati davanti all'ossario
il gruppo storico "zuavi generale Cler" di magenta in parata con in ultimo rango il 100° di linea
soldati del 100° di linea che sparano,con me che prendo la mira :)
austriaci
bersaglieri all'attacco
gruppo storico "100° reggimento di linea francese 1859)
(SECONDA GUERRA D'INDIPENDENZA ITALIANA)
L'ANTEFATTO
Dopo la battaglia di Montebello del 20 maggio,l'esercito franco-piemontese si spostava verso novara,intento a raggiungere la capitale della lombrardia,Milano.
Parte dell'armata piemontese avanzò verso Robbio per coprire il fianco destro degli alleati e proseguire nelle operaziomi di conquista.
feldmaresciallo Zobel /re Vittorio Emanuele 2
LA BATTAGLIA
La mattina del 30 maggio i piemontesi attraversarono il fiume Sesia e dopo duri combattimenti, furono in grado di prendere e mantenere il controllo delle città di Palestro,Confienza e Vinzaglio.
Il giorno successivo,per testare le vere intenzioni del nemico,il feldmaresciallo Fredrick Zobel ordinò di attaccare Palestro con due delle proprie divisioni di fanteria.
La 4° divisione del generale Cialdini venne posizionata tra Palestro e la strada che conduceva verso Robbio,con il 10° reggimento di fanteria piemontese alla propria sinistra ed il 9° reggiemnto a difendere cascina san pietro e il 3°reggimento degli zuavi francesi sul fianco destro,posto su una grande isola del fiume detta Sesietta.
Anche il re di sardegna Vittorio Emanuele 2 era a Palestro e segui' la prima parte della battaglia dalla torre campanaria del paese.
Gli austriaci attaccarono dapprima la linea di fronte a palestro per essere respinti subito verso Robbio,ma anche cascina san pietro si trovava sotto duri attacchi dalle linee provenienti da Rosasco.
La situazione venne risolta dal disperato e travolgente assalto del 3° reggimento zuavi guidato dal colonnello Chabron che attaccarono il fianco sinistro dello schieramento austriaco,dopo aver guadato il canale della casina,nella postazione dominata dalla brigata austriaca Szabò,composta dal 12° reggiemnto doi fanteria"arciduca Guglielmo",dal 7° battaglione ci cacciatori tirolesi e dalla 9°batteria a cavallo del 7°reggimento d'artiglieria.
attacco degli zuavi
Le posizioni man mano conquistate venivano immediatamente rinsaldate dall'accorrere di reparti di fanti e di bersaglieri sardi,personalmente guidati da Vittorio Emanuele,che si lanciarono nella mischia e giunsero appena in tempo per bloccare il contrattacco austriaco.
Anche le perdite austriache furono particolarmente pesanti,con morti,feriti e molti prigionieri,che dimezzarono la brigata Szabò.
Consolidata la testa di ponte franco-sarda oltre il ponte della Brida,il feldmaresciallo Zobel,pur in grande superiorità numerica,decise la ritirata verso Robbio,prima che i reparti francesi del generale Canrobert,minacciosamente portatisi sulla riva sinistra della Sesia,tagliassero in due tronconi il maldiposto schieramento austriaco
IL MIO REGGIMENTO ALLA BATTAGLIA ORIGINALE
Il 100°reggimento di ligna francese non fù presente alla battaglia di Palestro perchè era ancora in marcia di avvicinamento al fronte da Genova e quindi non potè prendere parte ne alla battaglia ne al successivo inseguiemento delle truppe austriache in ritirata.
LA RIEVOCAZIONE
debutto per il nuovo gruppo(di cui sono uno dei soci fondatori) "100°reggimento di ligna francese 1859".
Eravamo solo in tre,ma anche grazie all'aiuto prestatoci dal gruppo zuavi di magenta" abbiamo potuto addestrarci e unirci a loro per la battaglia
i gruppi storici schierati davanti all'ossario
il gruppo storico "zuavi generale Cler" di magenta in parata con in ultimo rango il 100° di linea
soldati del 100° di linea che sparano,con me che prendo la mira :)
austriaci
bersaglieri all'attacco
gruppo storico "100° reggimento di linea francese 1859)
17 giugno 2009
CIAO
QUESTO MIO BLOG L'HO CREATO PER RACCONTARE A CHI NE FOSSE INTERESSATO TUTTE LE MIE ESPERIENZE NEI VARI GRUPPI STORICI....
DESCRIVERO' BREVEMENTE LA BATTAGLIA CHE ANDRO' A RICOSTRUIRE....POI METTENDO QUALCHE FOTO DELLA MANIFESTAZIONE RACCONTERO' TUTTO QUELLO CHE MI SUCCEDERA'....
QUESTO MIO BLOG L'HO CREATO PER RACCONTARE A CHI NE FOSSE INTERESSATO TUTTE LE MIE ESPERIENZE NEI VARI GRUPPI STORICI....
DESCRIVERO' BREVEMENTE LA BATTAGLIA CHE ANDRO' A RICOSTRUIRE....POI METTENDO QUALCHE FOTO DELLA MANIFESTAZIONE RACCONTERO' TUTTO QUELLO CHE MI SUCCEDERA'....
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