domenica 17 gennaio 2010

BATTAGLIA DI MINDEN 1 AGOSTO 1759

BATTAGLIA DI MINDEN 1/2 AGOSTO 2009
(GUERRA DEI SETTE ANNI)

L'ANTEFATTO
Guerra dei sette anni.Sul fronte occidentale la Francia sta tentando di invadere l'elettorato di Hannover.alleato dei suoi acerrimi nemici inglesi.Parte dell'esercito francese,al comando del maresciallo De Broglie ha cattur la città di Minden,che,col suo ponte sul Weser,costituisce la chiave per l'accesso all'Hannover.A Minden lo raggiunge il grosso dell'esercito francese al comando del maresciallo De Contades.I francesi contano 57.000 uomini e 90 cannoni.

il re di Francia Luigi XV

Dall'altra parte del Weser,il duca Ferdinand di Brunswick comanda l'esercito alleato,forte di 42.000 uomini e 105 cannoni,che comprende contingenti di Hannover,Hesse-Cassel,Brunswick,britannici e prussiani.Ferdinand muove verso Minden con l'obiettivo di impedire l'invasione francese.
la Garde Francoises alla battaglia di Fontenoy

PREPARATIVI PER LA BATTAGLIA
Minden si trova alla confluenza tra il piccolo fiume Bastau,che scorre all'interno di una vasta area paludosa,e la Weser.Il terreno dove si schiera l'esercito francese per incontrare Ferdinad ha la forma di un imbuto,chiuso su due lati dai fiumi,che condude al ponte ed alla città di Minden.De Contades schiera le sue truppe ad arco in difesa del passaggio,con il corpo di De Broglie sulla destra e un grosso contingente di cavalleria al centro.
Ferdinand di Brunswick
LA BATTAGLIA

La colonna del generale Von Sporcken,composta da truppe hannoveriane e britanniche,giocherà un ruolo chiave nella battaglia:reggerà prima al bombardamento di artiglieria francese e,dopo che questa è stata ridotta al silenzio,respingera quattro consecutive cariche della cavalleria francese,il fiore del suo esercito.Gli alleati non riusciranno a sfruttare appieno il successo perchè,nonostante reiterati ordini,Lord Sackville si rifiuta di intervenire con la sua cavalleria per l'inseguimento.
la cavalleria francese attacca la fanteria britannica

Con la cavalleria francese in disordinata ritirata,la battaglia volge al peggio per i francesi,che iniziano la ritirata tentando di trattenere l'avanzata dell'esercito alleato.Nonostante il valore dimostrato da alcune unità,tra le quali il corpo sassone di De Lusace,la ritirata si trasforma rapidamente in una rotta.I francesi evacuano la piana di Minden e,successivamente,abbandonano la città dopo aver distrutto i ponti sul Weser.Il loro tentativo di invasione è fallito:hanno perso più di 7000 uomini,uccisi,feriti e presi prigionieri.Gli alleati perdono 2800 uomini,di cui metà nei battaglioni di Sporcken.
IL MIO REGGIMENTO ALLA BATTAGLIA ORIGINALE
Il reggimento Gardes Francoises non fù presente alla battaglia perchè impegnato su altri fronti

LA RIEVOCAZIONE
La rievocazione della battaglia si è svolta nel fine settimana del 1/2 agosto del 2009.....posto molto bello,Minden è una piccola cittadina molto moderna della germania centrale....a parte qualche problemino (tipo la gran quantità di vespe...mai viste cosi tante) le giornate sono passate via molto bene grazie anche agli amici dei gruppi storici piemontesi e al gruppo francese dei Royal Ecosses con cui ci siamo uniti anche in battaglia....che ci han fatto compagnia e aiutato in molte cose....la baattaglie in se è stata molt movimentata...come avversari davanti avevamo un battaglione di truppe prussiane...molto "testardi" e grossi...egregi eredi dei granatieri prussiano del grande Federico....molto piacevole la serata del sabato assieme agli amici piemontesi a ridere (bere) e scherzare attorno al fuoco......molto emozionante è stato anche al mattino della domenica che assieme agli amici in divisa inglese abbiamo rievocato fra di noi la famosa scena della battaglia di Fontenoy,dove le due guardie (francesi e inglesi) si sono trovate davanti e dopo un momento di conversazione tra ufficiali si sono battute......e uscita molto bene come scena,tanto da prenderci gli applausi degli altri gruppi venuti a fare da "spettatori"

partenza dall'accampamento dell'esercito francese

marcia di avvicinamento al campo di battaglia(truppe prussiane)

preghiera prima della battaglia

caricamento del fucile

fuoco di battaglione dei britannici

con conseguente fuoco francese(con i primi morti)
e successiva carica alla baionetta

fuoco dei prussiani sulla carica francese......
mischia fra le due fanterie....
altre mischie della battaglia.......

mercoledì 5 agosto 2009

SCUSATE PER IL RITARDO NEL PUBBLICARE LE BATTAGLIE MA STO ASPETTANDO LE FOTO.....

lunedì 29 giugno 2009

NEWS

A PRESTO CON IL RESOCONTO DELLA BATTAGLIA DI WAGRAM E DI MINDEN

BATTAGLIA DI SAN MARTINO E SOLFERINO 24 GIUGNO 1859

BATTAGLIA DI SAN MARTINO E SOLFERINO 27/28 GIUGNO 2009
(SECONDA GUERRA DI INDIPENDENZA ITALIANA)

L'ANTEFATTO
Dopo la sconfitta di Magenta,che aveva aperto le porte della Lombardia all'esercito franco-piemontese,il feldmaresciallo Ferencz Gyulai,a capo dell'esercito austriaco,decise di ritirare le proprie truppe sulla sponda sinistra del fiume mincio,all'interno del cosiddetto "Quadrilatero"(costituite dalle fortezze di Verona,Mantova,Peschiera e Legnago),ricalcando cosi' la vincente strategia applicata durante la prima guerra di indipendenza dal suo predecessore Radetzky.
A Vienna,intanto,l'opinione pubblica era sempre più indignata per l'andamento del conflitto e per la conduzione di Gyulai che,dopo essere arrivato a pochi chilometri da Torino,aveva dovuto abbandonare l'intera Lombardia.
Dopo l'arrivo dell'armata francese,l'esercito austriaco aveva collezionato una serie di sconfitte,nonostante la notevole superiorità numerica,la migliore conoscenza del terreno e la maggiore facilità di approvvigionamento.
Incalzato dal diffuso malcontento popolare,Francesco Giuseppe,scese in italia per assumere personalmente il comando delle operazioni militari e,valutata l'impostazione difensiva di Gyulai non confacente al prestigio dell'esercito asburgico,decise improvvisamente di prendere l'iniziativa,confortato dal parere del proprio stato maggiore.
Francesco Giuseppe,Napoleone III,Vittorio Emanuele II


LA VIGILIA
La mattina del 23 giugno,l'imperatore austriaco diede ordine alle proprie truppe di puntare ad occidente,riguadagnando la riva destra del Mincio e tornando cosi' ad occupare le posizioni abbandonate pochi giorni prima.
Tale manovra puntava ad attestare l'esercito asburgico sulle colline moreniche poste a sud del lago di Garda e,da tale posizione dominante la pianura,sferrare un attacco all'esercito franco-piemontese,sfruttando altresi' il disordine in cui questo si sarebbe trovato nell'attraversare il Chiese,i cui ponti erano stati distrutti per ordine di gyulai,nel corso della ritirata.
Contrariamente alle supposizioni degli austriaci,grazie all'efficienza del genio francese,il grosso dell'esercito franco-piemontese aveva attraversato il Chiese già nella giornata del 22 giugno e si preparava ad avanzare speditamente verso il Mincio,confortato dai rapporti degli esploratori che,nei giorni precedenti,avevano verificato il ripiegamento del nemico e nella convinzione che la battaglia si sarebbe svolta sulle sponde di quel fiume,come appariva logico e tatticamente favorevole per gli austriaci.
Alle prime ore del 23 giugno,Napoleone III e Vittorio Emanuele II si erano incontrati sulle alture presso Lonato per discutere di un dispaccio inviato dall'imperatrice Eugenia che recava inquietanti notizie circa forti movimenti di truppe prussiane sul Reno.
La lettera conteneva un pressante invito alla rapida conclusione della campagna d'Italia,affinchè l'esercito francese potesse ritornare in patria per difenderne i confini.
Dopo un breve colloquio riservato,i sovrani tornarono ai rispettivi quartier generali.
l'imperatore francese e il suo stato maggiore

I numerosi avvistamenti reciproci, e gli scontri delle pattuglie in ricognizione,avvenuti in tutta la giornata e fino alle ultime luci del 23 giugno,convinsero gli austriaci di aver intercettato le prime avanguardie franco-piemontesi e gli stessi d'aver preso contatto con l'attardata retroguardia austriaca,com'era già accaduto a Melegnano.
Cosi' non era:i due eserciti si trovavano infatti schierati frontalmente su due linee parallele e vicinissime,estese da nord a sud per oltre 20 km,l'uno ignaro dell'altro.

LE BATTAGLIE
Secondo il piano prestabilito,all'alba del 24 giugno l'armata franco-piemontese mosse verso est,nell'intento di schierarsi lungo la sponda destra del Mincio.
Come prima tappa mattutina,l'esercito francese avrebbe dovuto occupare i villaggi di Solferino,Cavriana,Medole e Guidizzolo,rispettivamente con il I corpo d'armata del generale D'Hilliers,il II corpo del generale Mac Mahon,il III corpo del generale Canrobert ed il IV corpo del generale Niel,mentre alle quattro divisioni dell'esercito sardo era assegnato il compito di insediarsi a Pozzolengo.
Fatti pochi chilometri,inevitabilmente,le colonne franco-piemontesi vennero a contatto,una dopo l'altra,con le truppe austriache,fortemente attestate proprio a Solferino,Cavriana,Medole,Guidizzolo e Pozzolengo.
Nel giro di poche ore,dalle 4 alle 7 del mattino,divamparono numerosi e feroci combattimenti,producendo un impatto generale,caotico e violentissimo che si protrasse per oltre 18 ore.
La totale assenza di preordinati piani di battaglia,il sostanziale equilibrio di forze e la feroce determinazione alla vittoria di entrambi gli schieramenti,furono le principali cause dell'enorme carneficina verificatesi.

Henry Dunant:ideò la croce rossa assistendo alla battaglia

Raggrupperemo la moltitudine di scontri nelle battaglie di Medole,Solferino e San Martino,che rappresentarono,rispettivamente,il settore sud,centrale e nord dell'esteso fronte sul quale si combattè la grande battaglia.
battaglia di Medole:
I combattimenti del 24 Giugno 1859 iniziarono a Medole,nel settore sud del fronte,intorno alle 4 del mattino.
Durante la marcia di trasferimento che doveva condurlo a Guidizzolo,passando per l'abitato di Medole,il IV corpo d'armata francese si scontrò con un reggimento avanzato della I armata austriaca.
Il generale Niel decise di dare immediatamente battaglia e,dimostrando una visione strategico-tattica non comune,schierò le sue forze sul confine est del territorio di Medole,cosi' impedendo ai tre corpi d'armata austriaci,presenti a Guidizzolo,di dare manforte ai commilitoni della II armata,attestata sulle alture di Solferino e duramente attaccata dalle colonne francesi dei generali D'Hilliers e Mac Mahon.
il generale Niel a medole

Le truppe di Niel,nonostante fossero numericamente inferiori e schierate su una linea di oltre 5 km.riuscirono a contenere i continui assalti del nemico con un abile alternarsi di azioni di difesae parziali contrattacchi nei punti nevralgici di Crocevia,Quagliara,Casa Nuova,Baite e Rebecco.
i francesi entrano a Medole

I combattimenti,che si protrassero èer 15 ore fino alla generale ritirata austriaca,causarono 14.279 perdite tra i contrapposti schieramenti.
battaglia di Solferino:
Intorno alle 4.30 del mattino le avanguardie del I corpo d'armata francese,comandato dal maresciallo Baraguay D'Hilliers,presero contatto con le truppe austriache del V corpo,guidato dal feldmaresciallo Stadion,nei pressi di Grole in territorio di Castiglione dello Stiviere.
maresciallo Baraguay D'Hilliers

Mezz'ora dopo il II corpo francese,comandato dal maresciallo Patrice de Mac Mahon,incontrava reparti austroungarici,posti a difesa del borgo di Cà Morino,nel territorio di Medole
Le truppe austriache,attestate sulle alture moreniche e forti di tre corpi d'armata posizionati a Solferino,Cavriana e Volta Mantovana,resistettero lungamente al combinato assalto del I e del II corpo francese,tanto da costringere Napoleone III ad impegnare in battaglia la Guardia Imperiale.
Strappata Solferino al V corpo d'armata di Stadion nel primo pomeriggio,lo schieramento francese prosegui' per conquistare Cavriana,dove incontrò una resistenza altrettanto tenace,operata dal I corpo austriaco del feldmaresciallo Clam-Gallas.

Napoleone III dirige una carica a Solferino

L'entrata in combattimento di forze fresche,verso le ore 15,costituite dal III corpo francese del generale Canrobert,consenti' di occupare Cavriana poco prima delle 18.
battaglia di San Martino:
Il primo reparto sardo a prendere contatto con gli austriaci fu la 29° compagnia bersaglieri guidata dal giovane tenente colonnello Raffaele Cadorna,che precedeva l'avanguardia della 5° divisione Cucchiari,diretta a Pozzolengo.
Si trattò della scintilla che diede inizio,alle 7 del mattino,ad un lungo e sanguinoso scontro per il controllo di pozzolengo,combattuto principalmente nelle località di San Martino e Madonna della Scoperta.
i piemontesi assaltano la collina a san martino

La formazione austriaca,in netta inferiorità numerica,era bene schierata su posizioni dominanti e allertata dal rombo delle artiglierie che da oltre due ore duellavano a Solferino.
il feldmaresciallo Benedeck guidò i suoi uomini con grande abilità,riuscendo a mantenere saldamente le posizioni fino a tarda sera,quando le armate austroungariche in ritirata da Solferino,Cavriana,Guidizzolo e Volta Mantovana,si erano ormai messe al sicuro passando il Mincio.
DOPO LA BATTAGLIA
Fu la più grande battaglia dopo quella di Lipsia del 1813,avendovi preso parte complessivamente più di 230.000 effettivi.
Viene ricordata in Italia per essere il primo concreto passo verso l'unità nazionale italiana e in tutto il mondo per aver ispirato ad Henry Dunant la creazione della croce rossa internazionale.
Gli austriaci persero 14.000 uomini uomini e 8000 vennero presi prigionieri,i franco-piemontesi 15000 e 2000 prigionieri;questa carneficina sembra aver indotto Napoleone III a firmare l'armistizio di Villafranca,concludendo di fatto la seconda guerra di indipendenza.
L'Austria fu costretta a cedere la Lombardia,eccetto Mantova,alla Francia,che come da accordi,la girò al regno di Sardegna.

IL MIO REGGIMENTO ALLA BATTAGLIA ORIGINALE
Il 100° reggimento fù uno dei protagonisti della battaglia:infatti essendo schierato con il I corpo d'armata comandato dal maresciallo Baraguay D'Hilliers prese parte sia all'iniziale attacco su Solferino che al successivo attacco su Cavriana,subendo la perdita della metà delle forze (fra morti,feriti e dispersi)con cui scese in campo.

LA RIEVOCAZIONE
La rievocazioni del centocinquantesimo della battaglia di Solferino e San Martino si e svolta nell'arco di due fine settimana(il 20/21 a Cavriana e il 27/28 a San Martino).
Sono state due belle rievocazioni in cui il mio gruppo storico(notevolmente ampliato nel numero di soldati)si è onorevolmente comportato bene sempre combattendo a fianco del gruppo "zuavi della guardia imperiale" di Magenta.
Il clou della manifestazione è stato senza dubbio la battaglia del 28 giugno in quel di San Martino,dove nonostante il poco spazio a disposizione,si è potuto fare delle belle manovre assieme agli zuavi e ai sempre più bravi cavalieri del gruppo Aosta cavalleria.
Molto piacevole è stata anche la serata di sabato 27 passata in compagnia del gruppo zuavi nell'accampamento francese sito in Solferino.

arrivo del re di Sardegna Vittorio Emanuele II al campo di battaglia
primi spari fra avanguardie

il grosso della truppa austriaca risponde al fuoco

subito contrastata dalla fanteria di linea francese

l'armè in azione...
...e subito dopo lanciata alla carica all'arma bianca....

lunedì 22 giugno 2009

NEWS

A PRESTO CON IL RESOCONTO DELLA BATTAGLIA DI SOLFERINO E SAN MARTINO....

BATTAGLIA DI MAGENTA 4 GIUGNO 1859

BATTAGLIA DI MAGENTA 13/14 GIUGNO 2009
(SECONDA GUERRA DI INDIPENDENZA ITALIANA)

L'ANTEFATTO
Mentre il Generale Gyulaj(comandante in capo delle forze austro-ungariche)attende il grosso delle truppe franco-piemontesi intorno a Piacenza, Napoleone III lo trae in inganno oltrepassando il Po a Casale Monferrato e spostando velocemente l'armata dalla zona di Alessandria a quella di Novara per puntare verso Milano.
Solo dopo le sconfitte di Palestro e Vinzaglio il comando austro-ungarico si accorge del tranello e ordina che il grosso dell'esercito sia spostato,attraverso Vigevano e Abbiategrasso,dalla Lomellina a Magenta.
Gli austriaci retrocedono stabilendo cosi' una linea difensiva tra il Naviglio Grande e il Ticino;facendo saltare il grande ponte napoleonico di Boffalora sopra Ticino,tra Magenta e Trecate,che preò resiste ed il parte rimane transitabile.
La notte tra il 2 ed il 3 giugno il genio francese,protetto dall'artiglieria,getta un ponte di barche di 180 metri di fronte a Turbigo:inizia cosi' il passaggio del IIcorpo d'armata che sostiene i primi scontri a Turbigo e Robecchetto.

feldmaresciallo Ferencz Gyulaj-l'imperatore NapoleoneIII-campo di battaglia di magenta

PREPARATIVI E LE PRIME FASI DELLA BATTAGLIA
La mattina del 4 il generale Mc Mahon divide le sue truppe in due colonne dirigendo la seconda divisione guidata dal generale Espinasse verso Marcallo con Casone e la prima divisione di De La Mouttarouge verso Boffalora sopra Ticino.
Intanto le truppe austro-ungariche tardano ad arrivare ed il generale austriaco Clam-Gallas dispone le sue forze a triangolo con i vertici a Magenta,Marcallo e Boffalora.
Non appena Napoleone III sente tuonare il cannone,dal suo osservatorio nella torre di San Martino di Trecate,convinto che l'attacco di Mac Mahon sia in atto,ordina alle truppe in attesa presso il Ticino di muoversi verso i ponti del naviglio di Boffalora,Ponte Vecchio e Ponte Nuovo.
Gli austriaci fanno saltare i primi due;il ponte della dogana con quello della ferroviario,poco più a valle,rimangono cosi' l'unico passaggio per raggiungere la sponda sinistra del canale.
Ma Mc Mahon è fermo in attesa di coordinare i movimenti delle sue colonne e il III° corpo d'armata francese tarda a giungere da Novara sul campo di battaglia

entrata della guardia imperiale a magenta

comincia,intanto aarrivare da Abbiategrasso il grosso delle truppe austriache il cui ingresso in linea rende la situazione critica per i francesi a tal punto che a Vienna viene inviato un telegramma che annuncia una schiacciante vittoria.
Dopo accaniti combattimenti dall'esito incerto i francesi riescono a passare sul Ponte Nuovo solo quando gli austriaci,minacciati sul fianco destro da Mc Mahon he ha risposto all'attacco a Boffalora,si ritirano attestandosi a Magenta.
nei combattimenti cade il generale francese Cler.

L'ULTIMO ATTACCO
La battaglia divampa anche attorno alla stazione ferroviaria di Magenta;gli austriaci si ritirano nelle abitazioni civili sperando di difendere il territorio metro a metro.
combattimento per le vie di magenta

Il generale Espinasse viene colpito nei pressi di casa Giacobbe,ma la sua colonna e quella di Mc Mahon,con una manovra "a tenaglia",attaccano il nemico trincerato nella cittadina.
Verso sera i bersaglieri della divisione del generale Fanti giungono a coprire il lato sinistro degli alleati.
Gyulaj decide di optare per la ritirata momentanea meditando su un contrattacco che non avverrà.
Alla sera del 4 giugno,dopo la vittoriosa battaglia,l'imperatore Napoleone III nomina Mc Mahon Maresciallo di Francia e duca di Magenta.
l'8 giugno gli alleati con Vittorio Emanuele II e l'imperatore francese entrano vincitori in Milano,sfilando sotto l'arco della pace in corso sempione

IL MIO REGGIMENTO ALLA BATTAGLIA ORIGINALE
Il 100° reggimento di ligna francese anche a Magenta non fu presente perchè,essendo inquadrata nel 1° corpo d'armata del maresciallo Baraguay D'Hilliers,si trovava ancora nella zona di Lumellogno.

LA RIEVOCAZIONE
La rievocazione si è svolta nelle due giornate del 13/14 giugno....nonostante il grande caldo la battaglia è stata coinvolgente,dovuto sia al numero delle persone presenti(all'incirca 400)sia al luogo dove si è svolta(un campo poco fuori Magenta dove però non c'era niente di moderno che poteva rovinare il paesaggio).
noi del centesimo eravamo schierati nell'armè francoise assieme agli zuavi di Magenta e al gruppo zuavi di Strasburgo.....davanti ci siamo trovati gli amici Kaiserjager della Rep.Ceka...tutti ragazzi che conoscevamo e di cui ci fidiamo....
Ci siamo comportati molto bene,riuscendo anche a fare delle belle manovre sul campo alternandoci nel fuoco agli zuavi.....insomma nonostante tutto e stato molto bello.....
Un doveroso ringraziamento alle cantiniere degli zuavi di Magenta....senza il loro apporto di acqua e zuccherini durante la battaglia non so quanti di noi sarebbero arrivati finno alla fine visto,come ho già detto,il caldo asfissiante di quel giorno....
schieramento dell'armata austriaca disturbata dalla cavalleria alleata....
...l'armè francese comincia l'attacco.....
...subito contrastato dagli austriaci......
...l'intero battaglione francese fa fuoco......

... e successivamente carica con successo la ridotta tenuta dagli austriaci....
...arriva l'armata piemontese in supporto....

...con poco dopo la resa del comando austriaco ai franco-piemontesi....

mercoledì 17 giugno 2009

news

A PRESTO CON IL RESOCONTO DELLA BATTAGLIA DI MAGENTA.....